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Supponi di poter richiamare, ordinare e montare queste immagini alla velocità del pensiero, di poter giustapporre qualunque istante della tua vita in un collage fisico, digitale o comunque condivisibile.
L'accesso è totale e perfetto, sono proprio le immagini della tua vera vita così come l'hai vissuta e non del ricordo che ne hai, puoi richiamare qualunque istante utilizzando infinite chiavi d'accesso e avere sotto mano anche l'istante più rimosso o in cui eri meno cosciente.
Bene.
Ora supponi di dover descrivere la tua vita utilizzando 1000 (mille) istanze di un gesto, una situazione, un momento che hai compiuto, attraversato, vissuto così tante volte da diventare esplicativo della tua esistenza.
Cosa scegli?
1000 baci?
1000 pranzi? 1000 cene?
1000 calci a un pallone?
1000 momenti davanti alla TV?
1000 immagini di te che leggi un libro, una rivista, un giornale?
1000 sedute nelle centinaia di water che hai usato?
1000 risate?
1000 birre?
1000 immagini di te che dormi?
1000 immagini di te che balli?
Mille non è un numero clamoroso: su 30 anni si tratta di selezionare una trentina di immagini all'anno, c'è spazio anche per selezioni più particolari e concentrate in un periodo particolare della vita (1000 campanelle di fine scuola, 1000 cartellini timbrati al lavoro, 1000 treni che partono per un pendolare, 1000 momenti in bicicletta o in automobile).
L'idea è che noi non siamo le foto che ci restano, non siamo (solo) le foto di classe, le feste tra amici, i monumenti o i paesaggi che abbiamo visto magari solo venti minuti e riempiono gli "album dei ricordi", noi siamo soprattutto tutto il resto.
Non siamo il gol al 56', siamo gli altri 89 minuti più recupero.